La scuola secondaria di I grado rappresenta la parte conclusiva del primo ciclo di istruzione dove la parte iniziale è costituita dalla scuola primaria (ex-scuola elementare).
È scuola dell’obbligo della durata di tre anni scolastici e si conclude con l’esame di Stato che consente di conseguire la licenza, titolo di studio indispensabile per accedere al successivo grado di scuola (licei, istituti tecnici e professionali).
La scuola secondaria di I grado è nata come scuola media, all’inizio degli anni ’60, per realizzare l’obbligo di istruzione che la Costituzione aveva previsto per una durata complessiva di almeno otto anni.
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, ha l’obiettivo di favorire la crescita delle capacità autonome di studio dei ragazzi e di rafforzare le attitudini ai rapporti sociali.
Si prefigge di organizzare ed accrescere le conoscenze e le abilità anche attraverso l’uso delle tecnologie informatiche.
Rispetto alla scuola primaria-elementare, dove vengono forniti all’alunno gli elementi di base del sapere, nella scuola secondaria di I grado l’insegnamento delle discipline di studi è sistematico e approfondito. Anche per questa ragione, nel passaggio dalla primaria alla secondaria di I grado, si registra un netto aumento del numero di materie e del conseguente numero di docenti, rispetto al precedente settore scolastico dove il numero dei docenti è più contenuto e la loro attività di insegnamento è meno specialistica.
Tra le diverse discipline di studio, necessarie per sviluppare progressivamente le competenze e le capacità dei ragazzi, la scuola secondaria di I grado introduce lo studio di una seconda lingua dell’Unione europea, oltre a quello dell’inglese.
In vista del passaggio ai percorsi educativi successivi, questo tipo di scuola aiuta i ragazzi ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione.
Dopo la soppressione dell’esame di licenza elementare, l’esame di Stato al termine del primo ciclo, è il primo esame che i ragazzi si trovano ad affrontare nella loro vita.
Oltre alle prove di esame tradizionali, dal 2008 è stata inserita nell’esame anche la prova scritta nazionale predisposta dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) e scelta dal ministro dell’istruzione. La prova, oltre a contribuire ad una più ampia valutazione dell’alunno, consente di rilevare il livello generale degli apprendimenti degli studenti italiani e di consentire una comparazione con le analoghe rilevazioni internazionali.