Il bambino ha una funzione fondamentale per la costruzione umana. Se si sono riconosciuti la dignità e i diritti degli operai, bisogna riconoscere la dignità del lavoratore che produce l’uomo. In base a questa affermazione di dignità dobbiamo assicurare al bambino il diritto e la libertà di crescere e di svilupparsi in pieno rigoglio perché egli possa, contribuire con tutte le sue facoltà al progresso umano, assolvendo così il compito che la natura gli ha affidato.
Se l’uomo si forma da quel nulla che è il neonato, nel suo ciclo formativo, che è appunto l’infanzia, egli ha bisogno di esser protetto come “uomo”.
La questione del bambino e della educazione deve essere considerata in rapporto alla funzione dell’infanzia, nella quale risiede il fondamento di sicurezza per l’uomo e per la società; ed il fulcro dei diritti dell’uomo è, appunto, in questa epoca della vita in cui esso ancora non è, e si avvia a diventare uomo”.
(M. Montessori, Il cittadino dimenticato, in “Vita dell’infanzia”, a.I, n.1, gennaio-febbraio 1952, p.4).
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